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venerdì 1 luglio 2011

Enzo Tortora 5. La pista al mercurio.


Assolutamente delizioso questo racconto che, complice anche il movimentato periodo storico non solo in Italia ma bensì in tutta Europa, ironizza sul mitico Colonnello Bernacca dipingendolo come l'immaginario mandante di un colpo di stato. Celeberrime le sue citazioni meteorologiche utilizzate nel lanciare messaggi di rivolta e misteriosi segnali a fantomatiche colonne armate. Da leggere !


La pista al mercurio, ovvero, Denuncia a un Sostituto Procuratore della Repubblica

Illustre Signor Sostituto Procuratore,
il sottoscritto Ignazio Corrente del Golfo, di N. N., utente televisivo purtroppo non in regola con il canone, ma tuttavia non privato dei diritti civici e quindi, dal 1957, votante sia per il Senato ( o Camera Alta ) sia per Canzonissima, si premura, dopo un intimo travaglio, e adeguata preparazione, di rendere noto quanto segue. Il sottoscritto, sia per la propria dolorosa condizione, suaccennata, di figlio adulterino, sia per una concomitante forma emorroidale contratta per cause di servizio, dopo un ventennio passato in poltrona a seguire teleromanzi sceneggiati, trascorre ( come si evince più sopra ) lunghe ore immobile nella propria abitazione, in muto colloquio notturno con un Philips 709, di provenienza che mi si assicura olandese, pollici 18, e munito di civico secondo canale. Trattasi, Illustre Signor Sostituto Procuratore, di apparecchio non recentissimo, ma neppure fatiscente, prova ne sia che l'occhio del moderatore Giorgio Vecchietti risulta ancora vivido, la farfallina di Vittorio Orefice felicemente vibratile, e l'incarnato del vaticanista Masina addirittura sano. Solo la faccia di Mario Pastore è cupa, lugubre, jettatoria, assolutamente insostenibile. Ho chiamato un tecnico, previo notevole esborso, ma mi ha assicurato purtroppo non trattarsi di guasto del tutto imputabile all'apparecchio. Ciò premetto, Illustre Signor Sostituto, all'unico fine di dimostrarLe che i fatti, gravissimi, che sto per esporLe non provengono dalle fallaci chimere, oserei dire dalle fantasime emanate da un televisore che si dibatte negli spasimi dell'agonia, con un tubo catodico ridotto a cicca. Ciò, implicitamente, affermo, anche per replicare alle ironie dei miei vicini di pianerottolo, i terroni Ficarra, sempre pronti al dileggio, in dodici in un appartamento e con le donne perennemente incinte. Non più tardi di ieri sera, Signor Sostituto Procuratore, appunto una delle tetre baccanti Ficarra, reduce dal Supermarket Esse Lunga, mentre io ero interessato a conversare con il veggente o sensitivo olandese signor Croiset, mi piombò in casa, e, battendosi le mani sul ventre gonfio ( è al settimo mese ) disse “ il suo televisore fa schifo. Vedrà fra due mesi ! Per fortuna, io aspetto un Philco “ Sono un uomo pacato, Eccellenza. Restai immobile, e non raccolsi nemmeno lo slogan apertamente provocatorio. E veniamo al punto. Ella avrà osservato, Signor Sostituto Procuratore, come praticamente l'estate in corso sia stata contrassegnata da un fatto, a dir poco, clamoroso. Dall'assenza, appunto, della stessa estate in oggetto. Dov'era l'estate, Eccellenza ? Dov'era finita ? Nessun organo competente, è quasi incredibile, mentre sui nostri bei litorali, sulle nostre amene colline, sui nostri specchi lacustri, su quella terra insomma descritta così efficacemente dall' Abate Stoppani, infuriava il maltempo, oserei dire il fortunale, nessun organo competente, dicevo, ha mai pensato di svolgere indagini, di avviare una parvenza di adeguata, almeno embrionale inchiesta. Nulla. Luglio pareva novembre, e le autorità nicchiavano. Agosto aveva la faccia dell' Epifania, e al Ministero degli Interni ( mi si passi il bisticcio ) ci si dava al buontempo. Mali antichi, Eccellenza. Ma sarebbe stolto invocare le solite disfunzioni preunitarie, le eterne paralisi burocratiche. Qui, detto “ apertis verbis “ ( mi conceda l'espressione dialettale, sono di famiglia sarda ) si vuole coprire qualcosa e qualcuno. Questo qualcosa glielo dico subito, cos'è : il colpo di Stato. Questo qualcuno glieLo dico pure, chi è : il Colonnello Edmondo Bernacca. Da tempo, eccellenza, a ciò costretto dalla inqualificabile carenza degli organi tutorii, tengo d'occhio questo militare, questo calvo dittatore delle basse pressioni. E la sua lenta, ma costante, insidiosa infiltrazione nel tessuto sociale repubblicano. Come Ella sa, Eccellenza, e come ben ci ricorda spesso Sua Eccellenza Mariano Rumor nei propri interventi, il nostro è un paese in tumultuosa trasformazione, che passa, per così dire, da una preistoria agricola ( quella dei fagioli al fiasco sociologici ) a una violenta spinta industrializzata ( quella degli opifici, dei computers, dei preservativi pressurizzati ). Per farla breve, Eccellenza, vorrà convenire che prima dell'avvento del Colonnello Bernacca l'ottanta per cento della popolazione di questo sciagurato paese il variare della temperatura non lo desumeva affatto da moderne apparecchiature. Si fidava esclusivamente della voce dei calli. Eravamo all'antica, fruivamo di arcaici proverbi, tipo “ rosso di sera, bel tempo si spera “ : e scrutavamo, ansiosi, soprattutto il volo delle rondini. Volavano basse ? Piove. So di intere famiglie miseramente travolte dall'uragano, in Lucania, per essersi fidate di un altissimo, ma fallace, girotondo di rondoni. Eredi dei latini, e prima ancora degli etruschi, avevamo, dei fenomeni atmosferici, una concezione magica, tribale, quasi religiosa. Superstizione e terrore : c'era gente che si succhiava un dito e intuiva gli alisei, o il vento di nord -est, soltanto dal frizzare della saliva. Un nonno reumatizzato, prima dell'arrivo del Colonnello, era un autentico tesoro. Gli doleva la spalla ? Nubi sulla Val Padana. Il nonno diceva “ sto benone ? “ Tuffi in Versiglia. C'erano degli artritici che campavano, decorosamente, soltanto di previsioni. Spazzò via tutto lui, questo ingordo Zeus tecnologico dei piovaschi. In apparenza fu l'ordine, la scienza, l'illuminismo, la logica in un paese arretrato, che prima di partire per le ferie era ridotto ancora a interrogare, tastandolo, un proprio piede. Ma fu Bernacca, mi creda, a rovinare, in realtà, questo popolo. Un popolo sinallora sano, che, quando pioveva, diceva giustamente : “ governo ladro “. Bene : il Bernacca ( è tipico dei Colonnelli ) sollevò per prima cosa il governo da questa ormai stratificata serie di oltraggi. Resa antistorica, inutile, questa serie di liberatorie invettive. Le sue pubbliche, granitiche profezie ( l'Italia è interessata da un regime, ecc. ecc. ) fecero improvvisamente cambiare indirizzo ai nostri moccoli, ai nostri anatemi. Non si protestava più col governo. Ma solo con lui, o al massimo, con l'anticiclone. Fu lui a insegnarci infatti le prime parole sconce, come “ linee isobariche “, “ cirri cumuliformi “, “ perturbazioni equinoziali “. Eccellenza, rifletta, La prego, sulla lucida determinazione di questo piano. Rendere servigi al governo è tipico di una casta militare : piano piano si rende insostituibile, e addio. Solo Bernacca, ammettiamolo, poteva convincere gli italiani che il governo è tutt'altro che ladro. Dove fallirono Giolitti, Salandra, Mussolini, De Gasperi, Andreotti, riuscì invece lui : con un anemometro e una semplice colonnina di mercurio. A poco a poco, in questo paese che beve tutto, l'uomo d'armi ( avrà notato che il Colonnello impugna sempre una canna, pericolosa quanto un bazzoka ) riuscì a diventare insostituibile. Fu la Cassazione, la Suprema Corte del bello stabile o della turbolenza. Questo popolo che vive all'aperto, questo popolo solare, mediterraneo, lo si soggioga soprattutto col terrore dell'acqua su Inter-Milan, o con l'incubo di dover rimaner tappato in casa. Si annoierebbe a morte. In casa ? E a che fare ? Non ha niente da dirsi. Da millenni. Giocò di psicologia. E mandò in pensione i vecchi lunari, i Barbanera, i pescatori di Chiaravalle, i frati Indovini. Rovinò della brava gente insomma. Ma passi. Quello che è intollerabile è che il Colonnello, agendo in regime di aperto monopolio barometrico, avendo accentrato l'intero potere, giorno dopo giorno, nelle proprie mani, è diventato attualmente di una pericolosità terribile. Basta la sua parola ( Falqui ha un bel controbattere ! ) per sovvertire, nelle viscere, il paese. Paralizzarlo addirittura. Se quest'uomo, Signor Sostituto Procuratore, dice “ è in arrivo il ciclone delle Azzorre “, qui nessuno esce più di casa. E magari arrivano i sovietici, o, diononvoglia, i Fascisti. Se quest'uomo, Signor Sostituto Procuratore, si mette insomma in testa di far fallire la libera industria degli impermeabili, delle galosce, dei trench, a solo beneficio di un'industria “irizzata” di ombrelli di Stato ( con capitale eventualmente moroteo ), ebbene, lo può. Può rovinare albergatori, mandare all'ospizio operatori turistici, agenzie di viaggio, può dirottare voli charter. Il Colonnello ha capito tutto. Qui solo la pioggia può soffocare le ideologie. Solo il ferragosto ammosciare le nobili tensioni politiche. Un maoista, a ferragosto, è solo un bagnante che rosola sulla sabbia. Un fascista, a metà novembre, solo un signore che starnuta. Il Colonnello Bernacca ha capito questo, cioè l'essenziale : per arrivare al centro, ai gangli vitali del paese, ormai è inutile puntare ai Ministeri degli Interni o a quelli della Difesa : basta occupare, con un pizzico di decisione, il Dicastero delle Minime e delle Massime. Le dirò di più, Eccellenza. E' chiaro che costui riceve sovvenzioni. Per forza. Un colpo di stato non si organizza senza fondi. Ed è chiaro che da lui dipendono, ormai, interi settori della vita industriale : produttori di costumi da bagno, gelatai, monopolisti del “ ramo neve “, maglifici, pelliccerie, fabbriche di antipiretici ( è noto il cinismo dei farmaceutici ), osti con pergolato e annesso gioco di bocce, arene, stadi, camping, parchi nazionali, porticcioli, funivie, eliporti. E vengo al sodo. L'incredibile estate che abbiamo vissuta, Eccellenza, è infatti solo il frutto di un callido disegno del Colonnello. Costui, com'è noto, improvvisamente ha preso le ferie. Astutamente, ha messo al posto suo uno sprovveduto sostituto, un patetico e farfugliante “ vicenuvola “, impacciato e continuamente contraddetto dai tuoni e dalle folgori che si scatenavano non appena costui , timidamente ( e per conquistarsi una platea ) accennava a dire : “ oggi farà bello “. Il diapason della catastrofe ha coinciso, ripeto, con l'assenza del graduato, del losco ufficiale che alla vigilia della partenza, dopo aver previsto nell'intimo suo non solo il settembre nero, ma addirittura l'agosto, il luglio, il giugno color ebano, ha tagliato la corda. Dov'è andato ? Il Ministero ha mai tentato un sia pur cauto accertamento ? GlieLo dirò io Eccellenza, dov'è andato Bernacca. In Israele. E poi a Madrid. Due località, insieme alla Grecia ( Bernacca è stato anche avvistato a Corinto, lo sapeva ?) dove il sole, fulgido, quest'anno splendeva in modo addirittura oltraggioso. Fiorivano pompelmi, sul lago di Tiberiade, Eccellenza ! Esplodevano melograni, Signor Sostituto, sulle colline di Siviglia ! E vendevano allegramente vasi, a Samo, senza dir delle nottole, Signor Sostituto Procuratore, che caprioleggiavano lascivamente ad Atene ! E dunque ? Dunque siamo al disegno, alla macchinazione, al piano infernale. E' una pista al mercurio precisa, inequivocabile. Questo sprezzante eliocrate fa i fatti suoi, e qui ci si bagna. Brontola l'inquietudine, alle frontiere europee. Infittiscono gli eserciti, al di là di Trieste e di Ventimiglia, e di Pantelleria. E le chiavi, le chiavi dei sacri confini, oggi le ha in mano soltanto lui. Un suo “ piove al Brennero “, se ci distrae le vedette e gli stanziali ? Un suo “ rovesci sulla costa ligure “, se ci intorpidisce i doganieri ? Perchè oltre l'invasione, c'è il problema del contrabbando. E se lui, mentre noi apriamo l'ombrello, chiude invece un occhio ? Andiamo, Signor Sostituto Procuratore. Non siamo nati ieri. Le leggi ci sono. Non resta che applicarle. Lo capisco : pioviggina. Ma non dimostriamo di essere di debole Costituzione. Si proceda.

In fede, Suo devotissimo :
Ignazio Corrente Del Golfo

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