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venerdì 1 luglio 2011

Moneta “suonante“ !


stradivari
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Il suono di un violino può essere maschile e corposo o femminile e delicato. Da solo può riempire un' intera sala da concerto. Ogni violino ha il proprio carattere, ma senza dubbio, quelli dei più famosi liutai cremonesi Giuseppe Guarneri Guarnieri, (1698-1744), e Antonio Stradivari Stradivari, (1644-1737), sono fuori dal comune. Il primo veniva anche soprannominato “ Del Gesù “ per l'abitudine di firmare i suoi strumenti all'interno della cassa armonica con la sigla IHS, Jesus Hominum Salvato, Gesù il Salvatore. Ne costruì solo 140, tutti ancor oggi in circolazione ma per lo più di proprietà di musicisti o di privati. Stradivari invece creò circa 1100 strumenti, tra cui violini, viole, violoncelli, chitarre e arpe. Del migliaio di archi da lui fabbricati oggi restano 600 violini, 60 violoncelli e 12 viole. Sul mercato tuttavia ogni anno ne arrivano solamente fra i 10 e i 20 pezzi, che regolarmente scatenano una folle corsa all'acquisto sia da parte di musicisti ma soprattutto di investitori. Mentre la maggior parte degli strumenti musicali dopo parecchi anni di usura perde in qualità, i violini, soprattutto quelli dei liutai francesi, italiani o tedeschi, conservano le loro doti nel tempo. Inoltre, la tecnica nella costruzione quasi non è cambiata rispetto a quella utilizzata a Cremona nel 1700. I musicisti più bravi non conoscono compromessi : vogliono suonare solamente gli strumenti migliori, che per l'appunto sono quelli di Del Gesù e Stradivari. Ma solo in pochi hanno avuto questa fortuna e nella maggior parte dei casi si trattava di violini avuti in prestito. Raramente infatti i proprietari sono musicisti ; il più delle volte si tratta di appassionati di musica o semplicemente di soggetti alla continua ricerca di investimenti insoliti e di estremo valore. Questi investitori debbono però abituarsi all'idea di avere due o tre milioni di Euro investiti in un'opera d'arte che gira per il mondo. Ma gli acquirenti lo sanno : i violini sono davvero molto delicati e non tollerano l'aria secca delle casseforti. Debbono essere suonati, non possono essere tenuti al chiuso. I rendimenti sono davvero interessanti. Per esempio, i violini di Nicolò Amati, (1596-1684), nel 1960 venivano venduti per 2 mila dollari, (circa 1,5 mila Euro) ; nel 1996 costavano più di 140 mila dollari, (circa 130 mila Euro). Anche gli strumenti del più giovane Leandro Bisiach, (1864-1945), hanno visto un enorme aumento di valore : nel 1960 potevano essere acquistati per 500 dollari, (circa 360 Euro) e nel 1996 avevano un prezzo di 35 mila dollari, (circa 30 mila Euro). In ogni caso ancor oggi ci sono violini per tutti i portafogli, dai 6 mila Euro necessari per un violino del maestro austriaco Johann Nepomuck Fuchs, (1842-1899), alle cifre da capogiro e spesso tenute riservate pagate per l'appunto per gli Stradivari e i Del Gesù. L'offerta in continua diminuzione e la domanda in aumento determinano il prezzo di questi strumenti. Ma non solo. Tra i fattori che incidono maggiormente ci sono anche le modalità di fabbricazione, l'integrità, il produttore, (bisogna sempre distinguere tra il maestro e il discepolo), l'epoca in cui è stato creato e persino chi lo ha suonato, anche se quest'ultimo fattore non influenza la qualità del suono. Ma per molti è importante, tant'è che molti violini posseggono addirittura un soprannome legato a chi ha avuto l'onore di averlo tra le mani. Ancora oggi gli scienziati non sono stati in grado di scoprire cosa renda un violino unico, se il legno particolarmente morbido, o la vernice, o un'altro elemento. Il mistero dell'arte è senza tempo e senza prezzo !
I violini più costosi
  • Nome : Vieuxtemps. Costruttore : Del Gesù. Prezzo : 14,3 milioni di Euro
  • Nome : Lady Blunt . Costruttore : Stradivari. Prezzo : 7 milioni di Euro
  • Nome : Hammer. Costruttore : Stradivari. Prezzo : 3,4 milioni di Euro

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