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lunedì 19 dicembre 2011

Un ricordo di Marcello Mastroianni.



Commemoriamo i 15 anni dalla morte di Marcello Mastroianni, l' ultimo divo italiano !

Ricorrono proprio oggi, lunedì 19 dicembre 2011, i 15 anni dalla morte di Marcello Mastroianni, uno dei massimi esponenti del cinema italiano d' autore degli anni 60' e 70', tanto da venire soprannominato, l' ultimo divo italiano. Ultimo divo perchè la sua opera cinematografica, mai come nessun altro interprete nazionale, ha varcato innumerevoli volte i confini del paese, consacrandolo alla fama internazionale. Ma solo questo non è il motivo del suo enorme successo. Marcello Mastroianni è stato un divo internazionale per le sue superbe doti recitative, per la sua immagine bella, pacata e “ sempre apposto “, per i suoi modi di fare sempre affabili e mai costruiti o di convenienza. Se noi esaminiamo infatti tutti i ruoli che Marcello ha interpretato nella sua lunga carriera, sia che essi vadano dal grottesco al drammatico, dall' impegnato al frivolo, noteremo come sempre sia riuscito a trasmetterci la verità e l' umanità dei personaggi interpretati, con una abilità e una sapienza che pochi altri attori hanno saputo fare, anche nel confronto internazionale. Ci ha sempre colpito al cuore e all' anima Marcello, riuscendo sempre a farci sognare, a farci piangere, a farci riflettere. Questa è stata senza dubbio la grande forza di Marcello, forza che si è dimostrata fino all' ultimo quando, notando l' irrefrenabile declino del cinema italiano, rifiuta di partecipare in film di second' ordine, per dedicarsi al teatro e collaborando con registi poco noti, ma di grande spessore culturale, lasciandoci delle opere di incommensurabile valore. Consapevole della sua capacità e della sua abilità, ( racconta Visconti che leggesse velocemente il copione lasciando all' improvvisazione buona parte della sua recitazione ), non fu mai altezzoso, saccente, presuntuoso. La sua modestia e la sua mitica indolenza, lo accompagnarono per tutta la sua carriera fino a quel tragico giorno di dicembre, dove se ne andò, in punta di piedi, nel suo appartamento parigino, assistito dall' amore della figlia Chiara e dalla sua seconda moglie, l' attrice Catherine Deneuve. E come in punta di piedi sarà la commemorazione della sua scomparsa ; oggi, infatti, fateci caso, pochissimi giornali e televisioni si ricorderanno di lui ! Alcuni amici e lettori del blog, osservano come spesso e volentieri, mi dedichi alle commemorazioni di personaggi del passato, più o meno remoto, e come, invece, tante volte eviti l' analisi contemporanea. Questo è in parte vero, ma d' altronde, cosa volete che vi dica ; il panorama culturale e artistico contemporaneo è talmente povero e scarno di persone di spessore, secondo il mio punto di vista, che preferisco non parlarne. Preferisco rendere omaggio all' ultimo divo, Marcello Mastroianni, e sognare, anche insieme a Voi se vorrete, quel mondo fantastico, imperfetto, dolce ma anche amaro, che sempre è scaturito dalle sue opere. Io che sono un suo grande ammiratore, e penso di aver visto e letto quasi tutte le sue interviste e recensioni, mi sovviene in maniera particolare, in questo momento, la sua analisi sulla critica americana de “ La dolce Vita “. Il film trae spunto da un' elaborazione quasi onirica di Fellini, poiché è stato dimostrato che “ la dolce vita “, a Roma o in Italia, non è mai esistita in quanto tale. Il film che ha coniato un termine oramai universale nel descrivere, ( sbagliando a mio avviso ), un tipo di vita dissoluta e immorale, fu inizialmente male accolto dalla critica americana. La società americana non sopportava che l' Italia, il paese che essi avevano “ liberato “ dalla guerra, potesse vivere e racchiudere quelle atmosfere. Qualche anno prima avevano premiato a Hollywood, “ Ladri di biciclette “, del grande maestro De Sica, probabilmente perchè raccontava quell' Italia stracciona e povera, che più era congeniale al loro status di superpotenza. Ora vedendo come in una decina d' anni le cose si fossero evolute, non conoscendo il grande bagaglio culturale italiano, rimasero diffidenti ed increduli : come tutti i popoli ignoranti, e quello americano lo è fortemente ! Fatto sta che Marcello e Fellini, reduci dalla cerimonia degli Oscar, ritornano in Italia a mani vuote, con qualche nomination sulla carta e la “ pizza “ della “ Dolce Vita “ nella stiva dell' aereo. Ma da allora inizierà l' ascesa incredibile di quel grande film, come di tutta la cinematografia italiana, che sarà di ispirazione a quella americana per tanti anni a venire. Ricordo quindi le critiche, garbatissime ma impietose e dirette, che Marcello fa sempre al sistema dei concorsi cinematografici e dei premi ; critiche attualissime. Ricordo anche il suo amore per le donne ; Marcello ha amato ed è stato amato. Ricordo la sua fama di seduttore e Casanova, alquanto costruita ed ingigantita, affermò lui stesso, anche perchè nei suoi ruoli cinematografici, spesso e volentieri interpretò complessati, impotenti e anche gay. Marcello amava la famiglia, la casa e le cose semplici, facili. Il successo e la fama non gli fecero mai dimenticare di essere quel ragazzotto rustico e indolente, “ ciociaro “ di Fontana Liri, che portava le tagliatelle di “ Zaghini “ in aereo a Parigi, per farle assaggiare a Catherine e Chiara. E' stato un grande uomo, Marcello Mastroianni ! Un grande attore, un grande personaggio colto e sempre attento alla società internazionale e a quella italiana in particolar modo, che amava intimamente. Lui e i suoi personaggi sono nel mio cuore, incancellabili icone di quell' Italia che non c'è più ! 

 

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