E se gli amici virtuali tornassero a essere
estranei veri? È questo quello che, con una
preoccupante tendenza alla crescita, sta succedendo su Facebook.
Alcune recenti analisi mostrano come sempre più persone stanno
'facendo pulizia' sulla propria bacheca, eliminando
i contatti con cui non hanno veri legami di amicizia o
parentela. Basta un click e, in un attimo, tutti
quelli incrociati per caso, gli amici degli amici, gli sconosciuti o
quelli che abbiamo accettato in lista anche se ci sono antipatici
solo perché altrimenti ci sarebbero rimasti male possono essere
rispediti al loro posto, cioè fuori dalla nostra vita.
La tendenza a eliminare i contatti sembra andare di gran moda sul
social network più popolare del mondo: secondo i dati più recenti
la percentuale degli utenti che ha tolto l’amicizia a parte dei
suoi 'amici' è cresciuta dal 2009 al 2011 di circa il 7% passando
dal 56% al 63%; tradotto in numeri significa che se
nel 2009, 158 milioni di persone sono stati rimossi dalle liste dei
contatti, nel 2011 a essere espulsi dalle bacheche sono stati in
quasi mezzo miliardo di utenti. Numeri più che
considerevoli che, anche se nessuno da Palo Alto ha voluto
commentare, in realtà potrebbero creare non pochi grattacapi a Mark
Zuckerberg e ai suoi.
La ‘bonifica’, infatti, potrebbe avere
pesanti conseguenze, nel tempo, sul modello di
business su cui si basa il social network americano.
Le ragioni le spiega Karen North, direttice dell’Annenberg
Program che studia le comunità on line: “Facebook e il suo
business si basano sulle interconnessioni tra le persone e
sulle informazioni che queste si scambiano tra loro. Se gli
utenti restringono la loro rete, eliminano gli amici, la
capacità di Facebook di avere informazioni sui profili ne risentirà,
e di conseguenza anche la sua capacità di inviare pubblicità su
misura, cucita sartorialmente sui nostri interessi e curiosità”.
Ma, a questo punto, quello che va capito è perché gli stessi
utenti che un tempo collezionavano amici, ora invece li rimuovono uno
dopo l’altro e perché, come continua Karen North, “molti
tendono a trascorrere meno tempo di prima su Facebook e comunque in
modo molto meno attivo”.
La ragione è presto detta: “La popolazione di Facebook sta
invecchiando- spiega Morley Winograd, direttore
dell’istituto di Communication Technology Management all’
University della California-. Quelli che un tempo erano studenti ora
hanno superato i 30 anni e, dunque, hanno altre preoccupazioni:
preferiscono proteggere la loro vita privata invece che
metterla in mostra”.
E così si scopre che nella vita virtuale come nella vita vera
anche le amicizie possono finire. Basta un click.
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