Le più amate e diffuse in Italia sono
sempre le stesse : karate, judo, kung fu e poi aikido, taekwondo,
wing tsun ecc. In un panorama mutevole come quello delle palestre ,
sempre alla ricerca di stimoli e nuove proposte, le arti marziali
hanno fatto registrare un successo crescente e, al tempo stesso, una
continuità nelle scelte. La vera novità è il sempre maggiore
interesse fra le donne, che le scelgono non solo per mantenersi in
forma, ma anche come strumento di autodifesa, per sentirsi più
sicure e consapevoli dei propri mezzi. Tanti campioni, star che le
praticano regolarmente come Jennifer Lopez e Angelina Jolie, film,
persino cartoni animati, rendono gli sport da combattimento sempre
più famigliari. Le versioni “fitness”, permettono un approccio
soft anche alle principianti assolute, che serve a far nascere
curiosità e spinge poi a cimentarsi con le discipline classiche.
Le arti marziali, qualunque sia la loro origine, ( ce ne sono di
orientali, africane, sudamericane, nordeuropee antiche o moderne ),
hanno tutte benefici comuni. Impegnano attivamente gambe e braccia,
assicurando uno sviluppo armonioso della muscolatura. Attribuiscono
grande importanza alla respirazione che, oltre a migliorare la
concentrazione, sollecita tutti gli organi interni, migliorando
salute e funzionalità. Potenziano coordinazione, agilità, forza,
velocità. Insegnano a controllare il proprio corpo, anche i gesti
più piccoli, e a valutare e prevenire quelli degli altri. Il loro
obbiettivo è far cogliere l'essenza delle cose, così da affrontarle
nel modo più giusto. Con serenità, calma e sicurezza. E nel
rispetto dell'avversario e delle regole. Nascono in Cina, si
sviluppano in Giappone, conoscono nuova fortuna in occidente
all'inizio del Novecento, sono diventate anche discipline olimpiche.
Il fatto che le arti marziali, ( almeno quelle classiche orientali
), si siano diffuse e siano state tramandate per secoli dimostra che
nella loro essenza c'è qualcosa che trascende la loro finalità
primaria : sconfiggere il nemico. Come indica l'antico suffisso “
do “ che troviamo in alcuni dei loro nomi, ( ju-do, ken-do ),
rappresentano una Via, cioè un cammino di crescita interiore, che
rende il praticante una persona migliore. Le diverse arti poi,
hanno caratteristiche originali. Il ju-do, la via della
flessibilità, è una disciplina di attacco e difesa a mani nude,
basata non su calci e pugni, ma su immobilizzazioni e proiezioni.
Il ken-do, la via della spada, è l'evoluzione della scherma
tradizionale del samurai in cui lo shinai, un bastone formato da 4
canne di bambù, sostituisce l'affilatissima spada, katana. L'
aiki-do, la via della fusione con l'energia vitale, ( il ki ), è una
tecnica di difesa con movimenti ampi e armoniosi che neutralizzano
l'avversario, senza fare del male né subirlo. Diverso il
karate-do, la via della mano vuota, in cui mani e braccia
sostituiscono le armi, e che non prevede esaltazione della forza ma
massima valorizzazione delle capacità fisiche e mentali. Le arti
marziali che piacciono di più alle donne come strumento di
autodifesa, sono però quelle meno sportive, che utilizzano tecniche
cosiddette da strada, in cui il comportamento proprio e quello
dell'avversario non sono codificati. In questo modo si impara a
reagire immediatamente, nel modo più opportuno scoraggiando
l'avversario, colpendolo se si è in grado e con qualunque mezzo,
anche scappando quando le forze sono impari. Wing tsun e krav maga
sono le due discipline più apprezzate. La prima, antichissima, è
di origine cinese, e ha il nome della monaca buddista che l'ha ideata
per difendersi dalle moleste attenzioni di un maestro di kung fu.
E' pensata per le caratteristiche del corpo femminile. La seconda,
più recente, è una tecnica dell'esercito israeliano. Prevede
calci, pugni, schivate e anche colpi proibiti contro genitali, occhi
e gola. Veramente terribile !
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