est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

martedì 13 marzo 2012

Sesso debole ? Arti marziali e gentil sesso.



Le più amate e diffuse in Italia sono sempre le stesse : karate, judo, kung fu e poi aikido, taekwondo, wing tsun ecc. In un panorama mutevole come quello delle palestre , sempre alla ricerca di stimoli e nuove proposte, le arti marziali hanno fatto registrare un successo crescente e, al tempo stesso, una continuità nelle scelte. La vera novità è il sempre maggiore interesse fra le donne, che le scelgono non solo per mantenersi in forma, ma anche come strumento di autodifesa, per sentirsi più sicure e consapevoli dei propri mezzi. Tanti campioni, star che le praticano regolarmente come Jennifer Lopez e Angelina Jolie, film, persino cartoni animati, rendono gli sport da combattimento sempre più famigliari. Le versioni “fitness”, permettono un approccio soft anche alle principianti assolute, che serve a far nascere curiosità e spinge poi a cimentarsi con le discipline classiche. Le arti marziali, qualunque sia la loro origine, ( ce ne sono di orientali, africane, sudamericane, nordeuropee antiche o moderne ), hanno tutte benefici comuni. Impegnano attivamente gambe e braccia, assicurando uno sviluppo armonioso della muscolatura. Attribuiscono grande importanza alla respirazione che, oltre a migliorare la concentrazione, sollecita tutti gli organi interni, migliorando salute e funzionalità. Potenziano coordinazione, agilità, forza, velocità. Insegnano a controllare il proprio corpo, anche i gesti più piccoli, e a valutare e prevenire quelli degli altri. Il loro obbiettivo è far cogliere l'essenza delle cose, così da affrontarle nel modo più giusto. Con serenità, calma e sicurezza. E nel rispetto dell'avversario e delle regole. Nascono in Cina, si sviluppano in Giappone, conoscono nuova fortuna in occidente all'inizio del Novecento, sono diventate anche discipline olimpiche. Il fatto che le arti marziali, ( almeno quelle classiche orientali ), si siano diffuse e siano state tramandate per secoli dimostra che nella loro essenza c'è qualcosa che trascende la loro finalità primaria : sconfiggere il nemico. Come indica l'antico suffisso “ do “ che troviamo in alcuni dei loro nomi, ( ju-do, ken-do ), rappresentano una Via, cioè un cammino di crescita interiore, che rende il praticante una persona migliore. Le diverse arti poi, hanno caratteristiche originali. Il ju-do, la via della flessibilità, è una disciplina di attacco e difesa a mani nude, basata non su calci e pugni, ma su immobilizzazioni e proiezioni. Il ken-do, la via della spada, è l'evoluzione della scherma tradizionale del samurai in cui lo shinai, un bastone formato da 4 canne di bambù, sostituisce l'affilatissima spada, katana. L' aiki-do, la via della fusione con l'energia vitale, ( il ki ), è una tecnica di difesa con movimenti ampi e armoniosi che neutralizzano l'avversario, senza fare del male né subirlo. Diverso il karate-do, la via della mano vuota, in cui mani e braccia sostituiscono le armi, e che non prevede esaltazione della forza ma massima valorizzazione delle capacità fisiche e mentali. Le arti marziali che piacciono di più alle donne come strumento di autodifesa, sono però quelle meno sportive, che utilizzano tecniche cosiddette da strada, in cui il comportamento proprio e quello dell'avversario non sono codificati. In questo modo si impara a reagire immediatamente, nel modo più opportuno scoraggiando l'avversario, colpendolo se si è in grado e con qualunque mezzo, anche scappando quando le forze sono impari. Wing tsun e krav maga sono le due discipline più apprezzate. La prima, antichissima, è di origine cinese, e ha il nome della monaca buddista che l'ha ideata per difendersi dalle moleste attenzioni di un maestro di kung fu. E' pensata per le caratteristiche del corpo femminile. La seconda, più recente, è una tecnica dell'esercito israeliano. Prevede calci, pugni, schivate e anche colpi proibiti contro genitali, occhi e gola. Veramente terribile ! 


Nessun commento:

Posta un commento