Tonino Guerra non è mai stato uno
sceneggiatore in senso classico, quantunque abbia avuto maestri
illustri come Giuseppe de Santis, che lo fa esordire assieme a Elio
Petri con “ Uomini e lupi
“ del 1956 e sia stato poi al fianco di autentici titani come
Fellini, Rosi, Tarkovskji, Angelopoulos. Sue sono soprattutto le
intuizioni, le scorribande in uno spazio dell'invenzione pura, che ha
a che fare col reale solo quando ne rimarca la distanza dal
possibile, dal magico, dall'assoluto. “ Per quanto riguarda il
cinema, a occhio e croce, penso di aver scritto una novantina di
film, guadagnando molti premi e molte nomination all'Oscar : Amarcod
lo ha vinto. Ora il cinema – scriveva qualche anno fa Guerra –
si sta allontanando da me, tuttavia continuo a collaborare con gli
amici più cari, quelli che restano, Theo Angelopoulos prima di tutti
“. La lista dei suoi complici è impressionante, quasi una storia
del cinema : Federico Fellini in primis, ovviamente, per cui Guerra
inventa la memoria magica di Amarcord,
E la nave va, Ginger e Fred, ma
anche la gelida gabbia di Casanova.
Con De Sica scopre la Russia al tempo de
I girasoli (1970). Una
terra e una cultura che saranno per il poeta di Sant'Arcangelo di
Romagna una seconda patria, un amore personale, (lì si è sposato,
lì è stato onorato come uno dei massimi artisti viventi all'
Ermitage di San Pietroburgo, lì ha avuto gli amici più cari), e una
fonte costante di ispirazione, come quando sceneggiò per Rosi La
tregua. A ben guardare è
proprio questo spaesamento costante, (la steppa e le città, la
Sicilia pirandelliana di Kaos
e la Romagna reinventata
di Fellini, L'Italia rinascimentale di Tarkovskji e la Grecia di
Angelopoulos, l'America sognata di Antonioni), a rendere unica e
coerente la scrittura di Tonino Guerra. Il suo mondo non ha confine
ed è al contempo circoscritto all'amata Pennabilli, dove si è
trasferito fin dagli anni 80'. E' questa consapevolezza del piccolo
che racchiude il grande, a fare di lui un gigante che comprende il
cinema nella sua prassi artistica, e mai ne è catturato o limitato.
Tre nominations all'Oscar, una statuetta divisa con Fellini per
Amarcord, un
Oscar europeo, (nel 2002), e un David di Donatello alla carriera,
(nel 2010), i premi come sceneggiatore ricevuti a Strasburgo e a
Hollywood, sono solo una piccola parte dei riconoscimenti. Padre
orgoglioso di uno dei migliori musicisti italiani per il cinema
Andrea, Tonino Guerra è stato soprattutto un formidabile
affabulatore e un cantore omerico del suo tempo. Addio Tonino
Guerra ! Con la tua morte, il cinema e la cultura italiana, sono
diventati molto più poveri !
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