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venerdì 20 aprile 2012

Modi di dire 8



Si dice : “ varare una legge draconiana “

L'espressione significa fare una legge severa nella sostanza e rigorosa nell'applicazione. Il riferimento dell'aggettivo è a Dracone o Draconte, giurista e politico, primo legislatore dell'antica Atene nel VII secola a. C. Dracone promulgò tra l'altro una legge sull'omicidio che segnò la nascita del diritto penale, distinguendo già l'omicidio volontario da quello colposo e che poneva fine alle sanguinose faide tra i parenti di vittime e colpevoli. Il suo codice di leggi era particolarmente severo e prevedeva la pena di morte anche per piccoli reati. Per questo fu sostituito nel secolo successivo dal codice di Solone.

Si dice : “ paga Pantalone “

Vuol dire che paga, anche in termini metaforici, chi deve pagare, chi ha le spalle forti e può assumersene la responsabilità, intendendo spesso lo stato o un ente importante. Il modo di dire risale al tempo della Commedia dell'Arte. Pantalone, detto anche il Magnifico, è la celebre maschera veneziana nata verso la fine del 500'. Essa incarnava la figura del mercante del tempo, anziano, ricco e avaro, datore di lavoro e rivale dello Zanni, maschera del servo furbo, e spesso da quest'ultimo raggirato, ritrovandosi infine a dover pagare conti salati a sua insaputa.

Si dice : “ piantare grane “

Significa arrecare noie, seccature o anche semplicemente sollevare questioni fastidiose da gestire. Il modo di dire è una commistione di due immagini. La “grana” in questo caso va intesa come granello di sostanza granulosa, ossia una particella indesiderata capace di far inceppare un ingranaggio. “Piantare” invece, deriva dal latino “planta”, (pianta del piede), e si riferisce al gesto dei braccianti agricoli che, stando chini sulle piante dei piedi, conficcano le sementi o le piantine nel suolo, ponendo dunque, nell'immagine figurata, un ostacolo che crescerà.

Si dice : “ stare in campana “

E' l'avviso di stare all'erta, con occhi e orecchie bene aperti contro eventi imprevisti. L'origine della frase è naturalmente riferita al suono delle campane che, fino a non molto tempo fa, scandiva ogni momento della giornata di un centro abitato. Il loro uso ecclesiastico in occidente è documentato già a partire dai secoli V e VI dopo Cristo, inizialmente per convocare i fedeli alle funzioni religiose e in seguito per scandire i vari momenti della giornata, (mattutino, angelus e vespro). Inoltre annunciavano gli avvenimenti più importanti, compreso i pericoli incombenti.

Si dice : “ portare il cappello sulle ventitre “

Vuol dire indossare il copricapo storto da un lato, per vezzo, per moda o, nel caso del basco dei soldati, per estetica militare. Il motivo va cercato nel modo di contare le ore di un tempo. Occorre sapere infatti che, fino al XIX secolo, il conto delle ore della giornata, variava da paese a paese e in Italia, per secoli, fu preso per termine il tramonto del sole, quale che fosse la stagione. Allora le ventitre erano dunque un'ora prima del tramonto, quando il sole era basso all'orizzonte e conveniva inclinare il cappello per difendersi dai raggi obliqui.

Si dice : “ fare dello spirito di patata “

Vuol dire fare delle battute di bassa lega, che non fanno ridere o sono di gusto discutibile. L'origine va cercata nell'ambiguità del termine “spirito”, dal latino “spiritus” cioè “soffio”, che un tempo si riferiva alle acquaviti ottenute per distillazione dei vegetali. Di tutti quelli usati a questo scopo, (uva, mele, pere, cereali, erbe varie), la patata era considerata in Italia nettamente la più scarsa, anche se è tra le principali componenti della popolarissima vodka russa e polacca. Dunque inadatta a produrre buon spirito, che diventa, per rapporto causa-effetto, la capacità di provocare buonumore.

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