est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

sabato 2 giugno 2012

Modi di dire 9



Si dice : “ essere un'arpia “

Significa essere una donna cattiva e malevola. L'espressione è riferita alla mitologia dell'antica Grecia. Le arpie, (dal greco antico “harpazein”, “rapire”), erano creature mostruose, con viso e chiome di donne e corpo d'uccello. Forse all'origine personificazioni delle tempeste, ma dedite ai rapimenti e ai dispetti, sono citate fra l'altro nell'Odissea, nell'Eneide e poi riprese da Dante nell'Inferno, che situa i loro nidi nelle isole Strofadi, al largo del Peloponneso. Da notare che fu chiamata arpia la più grande aquila vivente nelle Americhe, che quando è irritata, rizza le penne bianche del capo.

Si dice : “ camminare come un gambero “

Vuol dire andare all'indietro, regredire, anche in senso figurato, in una attività. L'immagine si riferisce al modo di muoversi dei gamberi, crostacei di mare e d'acqua dolce, le cui dimensioni variano da qualche millimetro a più di 20 cm. di lunghezza, e che si trovano prevalentemente sui bassi fondali. I gamberi si spostano nuotando, arrampicandosi o scavando tra i sedimenti del fondo, e grazie alla contrazione dell'addome, possono spostarsi con rapidi scatti anche all'indietro, per sfuggire ai predatori, oppure per catturare i minuscoli animali di cui si nutrono.

Si dice : “ avere il sangue blu “

Vuol dire essere di origine nobile, di alto lignaggio. L'origine di tale espressione, che deriverebbe dallo spagnolo “sangre azul”, non è certa. Si sa però che in Spagna, l'antica nobiltà di origine germanica, discendente dai Visigoti, (giunti tra il V e il VI secolo d. C.), era fiera di distinguersi nei tratti e nella carnagione diafana, dalla più olivastra plebe di ascendenza latina e poi araba. In ogni caso, peculiarità della casta nobiliare, è stata per secoli quella di non esporsi direttamente ai raggi solari, (sventura che toccava ai servi della gleba), e di potere quindi mostrare, sotto la pelle candida, il blu delle vene, (in realtà un effetto della rifrazione della luce), quello che si riteneva fosse il colore del loro sangue.

Si dice : “ dormire all'addiaccio “

Dormire, (o rimanere), all'addiaccio, vuol dire dover dormire all'aperto, sottointendendo così di essere esposti alle intemperie. Il termine addiaccio, (più raramente “agghiaccio”), che deriva dal latino adiacere, (giacere in vicinanza), trova origine nel mondo della pastorizia. Si intende con questa definizione, infatti, un tratto di terreno scoperto e delimitato da una rete, in cui i pastori chiudono il bestiame di notte, specie quando accompagnano greggi e armenti in pascoli fuori dalle fattorie. In seguito “all'addiaccio”, venne a far parte del gergo militare come alloggiamento all'aperto di truppe o anche di escursionisti.

Si dice : “ gettare la spugna “

Vuol dire arrendersi, rinunciare alla lotta. L'espressione origina dal regolamento della boxe, in cui il getto della spugna, (o meglio il lancio dell'asciugamano che serve per detergere gli atleti), sul ring, da parte del secondo, equivale a una richiesta di interruzione del match, per salvaguardare la salute del proprio atleta, ancora in piedi ma in balia dei colpi dell'avversario. Il getto della spugna rientra tra le sconfitte per knock-out tecnico, ed è stato introdotto nel XX secolo per aumentare la sicurezza dei boxer. Un celebre lancio della spugna avvenne a Montecarlo l'8/5/1971, nel match di rivincita per il mondiale dei pesi medi tra Monzon e Benvenuti, quando l'italiano era ormai alla mercè del rivale.

Si dice : “ avere le ali ai piedi “

Vuol dire correre o muoversi con rapidità impensata, e in senso figurato, anche con grande entusiasmo. Questa immagine è riferita a Mercurio, (per gli antichi greci Hermes, figlio di Zeus e della ninfa Maia), adorato dagli antichi romani come dio dell'eloquenza, della comunicazione e del commercio, protettore dei viaggiatori, dei ladri e portatore dei sogni. Avendo come suo compito principale, essere messaggero degli dei, Mercurio era ritratto con le ali ai piedi a simboleggiare la rapidità con cui era in grado di spostarsi.

Nessun commento:

Posta un commento