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martedì 9 aprile 2013

Edda, femminista ante litteram. A 18 anni dalla scomparsa.

Non lo farai veramente uccidere, vero?” Chiede Edda a suo padre Benito Mussolini. Ma il Duce, intransigente, complice il Fuhrer, fa fucilare senza pietà, suo genero, Galeazzo Ciano, ex Ministro degli Esteri, ritenuto un traditore. Il fidanzamento tra Edda e suo marito ha sùbito la benedizione del Duce, che prima osteggia la relazione della figlia con un tenente tedesco e poi blocca il matrimonio con un nobile romagnolo, tale Pierfrancesco Orsi Mongelli, figlio di un imprenditore di Forlì.
Questi, prima delle nozze, aveva chiesto al Duce a quanto ammontasse la dote della figlia. Dieci giorni dopo dalla rottura del fidanzamento con il nobile, ad un ballo della principessa Resi Valguarnera di Villermosa, a Roma, Edda conosce Ciano.
E’ amore a prima vista, che ha il via libera da Mussolini. Il matrimonio viene celebrato il 24 aprile del ‘30, all’ottavo anno dell’era fascista con molto fasto, a tre mesi dal loro incontro. Lei vent’anni, lui ventisei. Nel corso della cerimonia Edda in abito di satin bianco a colonna sembra presagire il destino crudele che si abbatterà sulla sua famiglia, Galeazzo in tight è felice. In viaggio di nozze i due vanno a Capri, ma sarà in quell’occasione che arriveranno i primi problemi tra di loro, già tanti per il loro diverso carattere. Lei, infatti, dal linguaggio spiccio, è la prima ad indossare i pantaloni, a tagliare i capelli alla garconne, a giocare a golf e a tirare con l’arco. Una femminista ante litteram.
Lui é un uomo mondano, ricchissimo livornese che ha tentato anche di sfondare come critico teatrale e drammaturgo, ma che poi ha scelto la carriera diplomatica aiutato dal padre, Costanzo Ciano, intimo amico di Mussolini. Come si diceva, i primi screzi nascono presto. La prima notte di nozze, che Edda trascorre chiusa nella stanza da bagno. Solo più tardi si scoprirà la verità. E cioè che era frigida. Lo psichiatra che l’avrà in cura nella clinica di Malevoz in Svizzera, dove Edda viene ricoverata, impazzita dal dolore per la perdita di Ciano, lo accerterà. E’ molto difficile capire come abbia potuto avere tre figli: Fabrizio, Raimonda e Marzio, che morirà piccolo. I primi anni di matrimonio, durato quattordici anni, sono sereni. Ma nel settembre del ’30 Galeazzo viene distaccato in Cina con l’incarico di console generale a Shangai. Tre anni prima si diceva che avesse avuto una relazione con quella che diventerà la moglie di Edoardo VIII, Wallis Warfield Simpson. Ciano vive una dolce vita. Mentre Edda si dà al gioco d’azzardo. Dopo la nascita di Fabrizio i due sembrano davvero innamorati. Ma con gli anni i due diversi caratteri li faranno sempre più allontanare.
La loro vita è costellata di amanti non tanto mascherati. Diventano una coppia aperta. Ciano si rivela un tombeur de femmes. Si dice abbia avuto duecento amanti, più di Mussolini, di cui se ne contano centosessantanove. Riesce a fare conquiste grazie al suo potere. Prima diventa sottosegretario alla Stampa e Propaganda, poi a 56 anni onnipotente ministro degli Esteri, il più giovane d’Europa, che a Palazzo Chigi si farà allestire una camera da letto o piuttosto un’alcova, imitando Mussolini a Palazzo Venezia.
Edda, intanto, fa finta di niente. Sembrerà indifferente. Anche se un giorno andrà a confessare la sua disperazione al padre che la dissuaderà da ogni tentativo di separazione. Edda non ha ruoli in politica e sembra impreparata al potere. Si arruola volontaria nella Croce Rossa. Intanto comincia il declassamento di Ciano per dissenso dalla politica estera filo-nazista del Duce. Il “generissimo” viene retrocesso ad ambasciatore della Santa sede. Alla seduta del Gran Consiglio del 25 luglio del ’43 Ciano vota contro il suocero. È uno dei diciannove congiurati, convinto che il fascismo sarebbe potuto sopravvivere non soltanto al suo fondatore, ma anche all’ingloriosa sconfitta che si andava profilando. Tutto è finito per Ciano, di cui Mussolini ha già decretato la morte per fucilazione.
Edda prega tante volte il padre di risparmiare suo marito. Il Duce è irremovibile. Edda chiede aiuto ai tedeschi. Ma il suo progetto di fuggire con Galeazzo e i bimbi a Madrid, sotto la protezione del generalissimo Franco, cade. I nazisti conducono Ciano e la famiglia in Germania, al cospetto di Hitler che non ha mai avuto simpatie per il genero del suo alleato. Galeazzo sarà fucilato l’11 gennaio del ’44. Nel corso dell’esecuzione, filmata dai tedeschi, Ciano si gira lento a guardare il plotone di esecuzione, fissa bene negli occhi i suoi assassini. Edda, sarà messa in salvo con i suoi bambini da Emilio Pucci, il creatore di moda fiorentino che li accompagnerà al confine. La figlia del Duce sopravviverà al marito per cinquantuno anni. Saprà per caso della morte del padre nella clinica, dove era stata portata in seguito alla morte di Ciano.
Quel giorno sceglierà dall’armadio un vestito rosso in segno di gioia. Rosso come il sangue. Ed uscirà per una passeggiata. Morirà nell’aprile del ’95. Non pronuncerà mai la parola perdono, “ma- scrive Laura Laurenzi nel suo libro Amori e furori (Bur), lo assolverà nell’82 nella trasmissione televisiva “Tutti gli uomini del Duce”. Dirà: “Affezionata è dire poco, direi che è la sola persona che ho amato nella mia vita. Amato…l’amore vero è stato mio padre”.
Cinzia Ficco


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