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sabato 5 ottobre 2013

Gli ingredienti vincenti della formula Ferrari.


Qui, alle pendici degli Appennini, vengono costruite le auto più belle e desiderate. Qui ha sede la squadra più vincente nella storia dell'automobilismo, qui vengono rivoluzionate le leggi che regolano domanda e offerta, creando una scarsità artificiale vendendo sempre meno di quanto il mercato richieda. Recentemente a Maranello si è tenuto un incontro con circa 300 testate provenienti da oltre 35 diversi paesi, per capire cosa fa della Ferrari un'azienda unica nota in tutto il mondo, quali sono gli ingredienti della "Formula Ferrari".
A illustrare "la ricetta" Ferrari il suo presidente Luca Cordero di Montezemolo, in carica dal 1991 quando tornò da numero uno in quell'azienda che lo aveva visto giovane team manager a metà degli anni 70, un periodo in cui riportò alla vittoria la Scuderia Ferrari con ben tre titoli costruttori e due piloti.
Al suo ritorno Montezemolo trovò un'azienda orfana del suo fondatore, Enzo Ferrari era scomparso nel 1988, ancorata al nome ma che, come ha ripetuto spesso, era come "una grande attrice da un grande passato, cui nessuno offriva più una parte".
Montezemolo rifondò l'azienda rifocalizzando il prodotto sulle caratteristiche di innovazione ed esclusività che aveva un po' perso, rifondò la squadra di Formula Uno che doveva tornare a vincere ma, soprattutto, rimise al centro le persone che, come ha più volte sottolineato, "sono il principale patrimonio della Ferrari".
Concetto ripreso in apertura dell'incontro di Maranello parlando delle 3000 persone provenienti da 29 diversi paesi che sono al centro di Formula Uomo. E questo il nome della filosofia di gestione dell'azienda, ispirata da Montezemolo, che prevede che le persone siano il fulcro perché "per costruire vetture straordinarie, ci vogliono persone altrettanto straordinarie che devono poter lavorare in ambienti a loro dedicati".
È per questo motivo che nel campus di Maranello, dove le vetture del Cavallino Rampante vengono progettate e realizzate in tutti i passaggi produttivi - dalla fonderia al prodotto finito pronto per essere consegnato in 61 mercati nel mondo - abbondano luce naturale, controllo della qualità dell'aria e del rumore, ergonomia degli spazi e aree verdi persino all'interno delle officine.
Le attività produttive sono un mix perfettamente bilanciato, di artigianalità e tecnologie avanzate, dove l'abilità e la qualità delle persone vengono esaltate nel lavoro quotidiano, mentre alle macchine vengono lasciati i compiti più pericolosi e ripetitivi.
Alla domanda su quali siano gli ingredienti della formula Ferrari, Montezemolo ha così risposto: "il nostro spirito di squadra, la nostra passione, la nostra tecnologia estrema e la nostra esclusività".
Fondamentali gli investimenti in innovazione, una delle chiavi di volta del successo della Ferrari - nessuno dei modelli in gamma segue le stesse linee di design, ognuno è unico: dalle 12 cilindri come la FF alle otto cilindri come la California, ancora il modello più venduto negli Usa. Montezemolo sintetizza la strategia dell'azienda dicendo che oggi produce, "diverse Ferrari per diversi ferraristi, ovvero sempre vetture sportive ed esclusive, ma con missioni e architetture diverse per soddisfare ogni esigenza".
A proposito di esclusività Montezemolo ha annunciato di non voler aumentare il numero di Ferrari stradali prodotte nel 2013, che sarà inferiore alle 7000 unità. "Voglio che Ferrari resti esclusiva" -ha spiegato. "Una Ferrari e come una bellissima donna, deve valere la pena di farsi desiderare. Mi rifaccio a ciò che ho imparato da Enzo Ferrari: se produciamo meno non inonderemo il mercato e ciò renderà anche le nostre vetture usate più desiderabili". Questo a fronte di risultati economici straordinari che la Ferrari continua a mettere a segno, tanto che dopo il 2012, il miglior anno della storia, anche il primo trimestre 2013 si conferma in crescita. Un totale di 1798 vetture stradali vendute, escludendo le prevendite de LaFerrari, per un incremento del 4% rispetto al primo trimestre del 2012. Anche i ricavi sono aumentati fino a 551 milioni di euro, un aumento del 8%. L'utile della gestione ordinaria sale al 42% raggiungendo 80,5 milioni di euro, con un profitto netto superiore del 36,5% con 54,7 milioni di euro.
Una decisione importante che il presidente ha ribadito "di aver voluto prendere adesso quando siamo in un periodo positivo. È in questi casi che si devono prendere le decisioni strategiche e non quando si è in difficoltà e si è guidati dalla necessità".
Montezemolo ha annunciato che quest'anno ci saranno 250 nuove assunzioni, con un aumento del 20% degli operai, oltre a opportunità di promozione a ruoli impiegatizi per 100 operai durante il prossimo triennio. "Il mio sogno è quello di essere sostituito da qualcuno che sia cresciuto qui iniziando come operaio"-dice Montezemolo con entusiasmo. Non è stato annunciato solo l'investimento in nuova forza lavoro, ma anche i "100 milioni di investimenti da oggi al 2015 nell'ambiente di lavoro".
Fra tanti titoli mondiali vinti in Formula 1 con la Scuderia Ferrari, (15 titoli piloti e 16 costruttori, di cui rispettivamente 8 e 7 vinti sotto la presidenza di Montezemolo), uno dei premi in cui l'azienda va più fiera è il Best Place to Work in Europe, riconoscimento attribuitole da una ricerca condotta sotto l'egida del Financial Time.
Il presidente ha voluto inoltre enfatizzare che Ferrari è un marchio di straordinario successo in tutto il mondo, come testimoniano i 95 articoli del cavallino rampante venduti al mondo ogni minuto. Con una presenza internazionale in più di 61 paesi, ci sono attualmente 54 concessionari in Usa, 27 in Greater China, (un numero destinato ad aumentare), 101 in Europa, Medio Oriente e Asia, (EMEA), e 17 nel Far East, anch'essi in crescita.
Anche in questo caso oltre le cifre c'è una certificazione esterna, come quella della prestigiosa società inglese Brand Finance che ha stabilito che Ferrari è il "brand più forte al mondo", precedendo marchi come Coca-Cola è Apple.
Inaugurato in questi giorni anche il nuovo Ferrari Store che ha recentemente riaperto di fronte alla fabbrica. Il punto vendita è stato ampliato fino a 650 m² con un nuovo design, concepito per offrire ai clienti un assaggio di tutte le anime del mondo Ferrari, e che servirà da capostipite per tutti gli store del Cavallino Rampante nel mondo.
 
Anche il museo Ferrari è stato ampliato, ed è pronto a superare il record di 250.000 visitatori raggiunto lo scorso anno. Significativi gli investimenti per la sostenibilità fatti in materia di ricerca e sviluppo per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare al tempo stesso potenza e guidabilità.
Circa il 17% del fatturato annuale è investito nello sviluppo del prodotto: attraverso questo impegno, si è anche raggiunto nell'ultimo quinquennio, l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 40% pur in presenza di un aumento della potenza pari a 100 HP. Come ha ricordato l'amministratore delegato Amedeo Felisa, l'investimento in ricerca e sviluppo rivolto a un'ulteriore riduzione delle emissioni per i prossimi cinque anni, sarà di 250 milioni di euro.
L'obiettivo è stato raggiunto lavorando sull'intero sistema veicolo, inclusa la riduzione del peso delle vetture, ottenuta con l'uso di ben 12 diverse leghe di alluminio.
Nella visione del futuro l'attenzione alla sostenibilità, come peraltro è stato in maniera sempre più rilevante negli ultimi anni. Se è vero che il consumo di energia per la produzione è cresciuto del 10% fra il 2008 e il 2012, le relative emissioni di CO2 sono diminuite addirittura del 40%. Tutti i nuovi edifici sono costruiti con criteri ecosostenibili: le strutture che ospiteranno da qui a due anni la Scuderia Ferrari saranno a emissioni zero, un risultato che anticipa nettamente gli standard europei previsti per il 2020.

Stefano Lai




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