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martedì 15 aprile 2014

Il grande fascino, e il grande valore, delle "Uova Fabergè".

Le famose uova Fabergè portano in viaggio nella storia. Grazie a queste
opere d'arte infatti è possibile ripercorrere i principali eventi tra la fine del 19º e l'inizio del 20º secolo. I materiali pregiati, le pietre preziose, l'oro e l'avorio usati dal gioielliere Peter Carl Fabergè (1846-1920), per produrre le uova regalo della famiglia imperiale russa, restano quasi in secondo piano rispetto ai particolari che le caratterizzano.
Era tradizione che l'imperatore regalasse le uova di Fabergè a Pasqua. Questo avvenimento era un vero e proprio spettacolo : nel palazzo di San Pietroburgo, circa 1600 funzionari e dipendenti, potevano partecipare ogni anno all'evento. Durante questa festa l'imperatore, solitamente inavvicinabile, veniva baciato da ognuno dei suoi sudditi sulla guancia e consegnava loro, come da tradizione ortodossa, un uovo di Pasqua.
I dipendenti regolari ne ricevevano uno in porcellana, mentre gli alti funzionari ne raccoglievano uno realizzato con pietre preziose e smalti. Infine l'imperatore donava la versione più elaborata e preziosa alla sua famiglia.
Nato a San Pietroburgo, l'orafo lavorò successivamente a Dresda e Parigi, dove assorbì gli sviluppi storici e gli eventi sociali del suo tempo. Tornato in patria realizzò il suo primo uovo nel 1885 per l'imperatrice Marjia Fedorovna : dall'esterno sembrava un semplice uovo di gallina, ma al suo interno era contenuta una preziosa sorpresa. Dietro uno strato di oro, che rappresenta il tuorlo, era nascosta infatti una gallina d'oro, al cui interno vi era una corona imperiale di diamanti e un pendente di rubino. Il valore era di circa 4000 rubli, (circa 30.000 euro odierni).
L'imperatrice fu talmente contenta della sorpresa, che Fabergè diventò l'orafo e il gioielliere ufficiale della dinastia imperiale.
Uno dei pezzi più pregiati della sua collezione fu l'uovo Reale Danese, commissionato nel 1903 dallo zar Nicola II per la madre di origine danese : questo conteneva 10 dipinti in miniatura di palazzi danesi e russi. Non da meno è l'uovo Memoria di Azov, un dono di Alessandro III alla moglie, la cui sorpresa era una fedele replica in miniatura della nave corazzata della marina imperiale russa Pamjat' Azova.
Fabergè usò come oblò dei diamanti e ricreò il mare con l'acquamarina, senza trascurare dettagli come ancora, catena e pistole.
Nel 1900 Fabergè progettò per la moglie di Nicola II un uovo con la ferrovia transiberiana. Questo capolavoro racconta ancora oggi la storia del gigantesco progetto della Russia di diventare il punto di unione tra l'Europa e l'Asia. L'uovo è caratterizzato da una fascia centrale in argento, sulla quale era incisa una mappa della Russia con il tracciato della ferrovia transiberiana ; ogni stazione era contrassegnata da una pietra preziosa.
In quel periodo la maison Fabergè diventò così famosa da espandere i propri laboratori : circa cinquecento lavoranti producevano migliaia di articoli.
All'inizio della prima guerra mondiale l'imperatore ridusse
significativamente la sua spesa per le costose uova di Pasqua, che in media avevano un valore tra i 3,5 mila rubli (circa 25.000 euro) e i 59.000 rubli (circa 425.000 euro). Lo zar era ormai crollato e nel tumulto della rivolta comunista fuggì con la famiglia in Siberia, dove incontrò poi la morte nel luglio del 1894.
In un primo momento le uova di Fabergè sopravvissero a San Pietroburgo. Quaranta di loro furono poi confiscate dai bolscevichi e portate al Cremlino. Tuttavia, nell'inventario del 1927, ben 16 copie mancavano all'appello, essendo state trasformate in denaro del quale la rivoluzione aveva un forte bisogno.
Oggi è noto come uomini d'affari come l'inglese Emanuel Snowman acquistarono dai sovietici oggetti preziosi in cambio di danaro. Snowman comprò 80 pezzi di gioielleria per 100.000 sterline, (oggi circa 4,1 milioni di euro) e nel 1930 vantava ben nove uova. Nei primi anni della Repubblica Sovietica il governo rilasciò il permesso di fare uscire altre dodici uova dal paese e tre anni dopo altre cinque. Attraverso alcuni mercanti d'arte, queste giunsero all'estero nelle mani di nuovi proprietari di spicco tra cui, ad esempio, Lillian Thomas Pratt, la moglie di un alto dirigente della General Motors. Un altro cliente dello stesso rivenditore fu il re egiziano Farouk. Quando morì, la sua collezione andò all'asta e le sue tre uova Fabergè passarono a Maurice Sandoz, un erede del settore chimico.
Anche il miliardario Malcolm Forbes spicca nell'illustre cerchia dei collezionisti di uova. Nel 1985, quando riuscì a segnare un colpo con l'acquisto all'asta dell'uovo con Galletto, il banditore commentò il prezzo di vendita pari a 1,7 milioni di dollari (1,2 milioni di euro) così: "Il risultato è ora: Cremlino 10-Forbes 11".
I prezzi sono poi velocemente esplosi, come dimostra anche la cifra sborsata da un membro della famiglia reale del Quatar pari a 9,6 milioni di dollari (circa 7 milioni di euro) per una di queste uova. L'uovo dell'Incoronazione (1897), di Forbes,
da solo vanta un prezzo stimato tra i 13 e i 17 milioni di euro e l'intera collezione intorno ai 90-120 milioni di dollari.
Tuttavia, ancora prima che tutta la collezione Forbes potesse finire sotto il martello di Sotheby's, il miliardario russo Viktor Vekselberg, nel 2004 l'acquistò per circa 90 milioni di dollari affermando: "Questa è un'occasione unica per ripagare il mio paese e ridargli una parte dei suoi tesori". Tre mesi più tardi l'intera collezione Fabergè venne esposta a Mosca, poi a Londra e infine è passata all'esposizione permanente di San Pietroburgo, presso il Palazzo Shuvalovsky.
Anche il collezionista d'arte russo Alexander Ivanov è impegnato a riacquistare altre uova del maestro. Ivanov ha segnato il suo colpo più spettacolare nel 2007, con l'acquisto all'asta di Christie's per 17,7 milioni di dollari (circa 12,8 milioni di euro) dell'uovo che Carl Fabergè progettò per il Barone Edouard de Rothschild come regalo di fidanzamento.
L' uovo d'Inverno è il più costoso tra quelli di Fabergè. Venne creato nel 1913 per la madre dello zar Nicola II, in occasione dei 300 anni della dinastia Romanov, per 24.600 rubli. La parte esterna, che ricorda un inverno particolarmente difficile, è ottenuta da un cristallo siberiano decorato con 3000 diamanti. All'interno, in un cestino di platino, si trova un bouquet di anemoni, ognuno dei quali è ricavato da un quarzo bianco e decorato con altri diamanti.
Dopo un periodo di silenzio, le celebri uova tornano a far parlare di sé.
Questa volta si tratta di una versione più moderna, presentata a Londra nel 2011 con il nome di "Les Fameaux de Fabergè". Si tratta di una collezione di 12 pendenti di nuovo design, tra cui spicca un uovo in diamanti costruito su una struttura in titanio, per un totale di oltre 66 carati e di 600.000 dollari (circa 435.000 euro).
La caccia è ancora aperta: otto uova Fabergè scomparse nel tumulto della rivoluzione comunista non sono infatti ancora riemerse. Buona fortuna.

Il museo
Nella città tedesca di Baden-Baden, è possibile visitare un museo interamente dedicato alle opere di Fabergè e inaugurato nel 2009 da Alexander Ivanov. Oltre all'uovo Rothschild Fabergè, fanno parte della collezione anche una caraffa in argento a forma di coniglio e l'ultimo uovo pasquale imperiale.

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