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sabato 1 agosto 2015

Italiani, volete aumentare il PIL ? Infilatevi sotto le coperte !

Ultimamente, mentre trascorrevo tutto il mio tempo libero scrivendo un libro su meditazione, consapevolezza, sonno, stress e necessità di ridefinire la natura del successo, questi temi sono letteralmente esplosi in ogni ambito della nostra cultura. O forse sono solo io che in questo senso ho antenne particolarmente ricettive. Il consulente gestionale Lee J. Colan lo definisce "il fenomeno dell'automobile gialla": compriamo un'auto gialla, oppure la notiamo soltanto, e di punto in bianco cominciamo a vedere macchine gialle dappertutto. O impariamo una parola nuova, e da quel momento la sentiamo usare in continuazione.
Io però non credo che si tratti solo di suggestione: è un dato di fatto che ogni giorno si discute sempre di più dei benefici della consapevolezza, del sonno e della riduzione dello stress. Non solo sulle riviste che di questi argomenti scrivono con regolarità, ma in tutto il panorama dei media.
Cominciamo dal New York Times, che qualche settimana fa ha messo in pagina nella sezione "Sunday Styles" un bellissimo articolo in cui Teddy Wayne descriveva i suoi "sette giorni di dieta digitale".
Nel corso degli ultimi due mesi sono poi usciti diversi articoli interessanti sul sonno e i suoi effetti: non solo sulla salute della persona, ma su quella dell'intera società. Alcuni ricercatori della Monash University di Melbourne, per esempio, hanno scoperto che la mancanza di buon sonno può avere effetti letali, soprattutto per gli uomini.
Che cosa succeda esattamente mentre dormiamo e come mai sia così importante, sono questioni oggetto di studi e in continua evoluzione. E anche se non sappiamo tutto ciò che il cervello fa durante il sonno, sappiamo che è comunque molto indaffarato. Come scriveva il mese scorso Maria Konnikova sul New York Times, da tempo sappiamo che dormire è fondamentale nella formazione e nel consolidamento dei ricordi.
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, aggiunge che il nostro cervello non si limita ad archiviare le cose, ma provvede anche a eliminarle.
Come il sistema linfatico smaltisce le tossine dei nostri corpi, il sonno potrebbe svolgere la stessa funzione per la mente. "Pensiamo al cervello come a un acquario", propone la dottoressa Maiken Nedergaard, biologa presso la facoltà di medicina della University of Rochester. "Se nell'acquario non c'è un filtro, prima o poi i pesci muoiono". Nel nostro caso, hanno scoperto la dottoressa Nedergaard e altri studiosi, il mancato smaltimento delle neuro tossine, potrebbe accelerare i processi degenerativi dell'Alzheimer e del Parkinson. Un nesso particolarmente inquietante, se consideriamo che, rispetto 50 o 1oo anni fa, gli esseri umani dormono in media una-due ore in meno per notte, e che ben 70 milioni di americani accusano qualche problema di sonno.
Sempre sul New York Times, Sendhil Mullainathan ha recentemente esaminato il sonno da un punto di vista diverso, ma altrettanto preoccupante: se quasi il 30% dei lavoratori dichiara di essersi appisolato o di essersi sentito molto assonnato sul posto di lavoro, e in un momento in cui la cultura del sovraffaticamento lavorativo non fa che peggiorare, pare logico che la perdita del sonno abbia ricadute serie sull'economia collettiva.
E infatti è così: secondo uno studio australiano la mancanza di sonno sarebbe responsabile di un calo del PIL dello 0,8%. Se lo stesso dovesse valere per gli Stati Uniti, considerato che nel 2013 il prodotto interno lordo reale è aumentato solo dell'1,9%, si potrebbe parlare di un effetto significativo.
Quando si tratta di trovare soluzioni per la crescita economica, i nostri leader sembrano spesso addormentarsi al volante, ma a dare una bella scossa all'economia potremmo essere tutti noi, semplicemente infilandoci sotto le coperte.
Vi consiglio anzi un modo per cominciare: accendete la televisione, scegliete un qualsiasi talk show di attualità, e ascoltate quel che al giorno d'oggi viene spacciato per dibattito politico. Sarete sulla buona strada per fare la vostra parte in un programma nazionale di promozione del sonno.


Arianna Huffington

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