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sabato 23 gennaio 2016

Nasce "Pane pulito italiano" by Arnaldo Cavallari.

Arnaldo Cavallari ci fa assaggiare il suo nuovo pane, 100% biologico e dal prezzo anti-crisi e ci parla del suo nuovo progetto, “Ciabatta Village”, per rivalutare Adria che ama follemente, assieme alle donne e alle macchine ovviamente.

Non smette mai di stupirci il nostro Arnaldo cittadino che ad 83 anni suonati reinventa il modo di fare pane, il modo di mangiare pane.
Nasce infatti “Pane pulito italiano”, marchio e ricetta doverosamente registrati e copyright che è un pane totalmente biologico, assolutamente sano, prodotto interamente da farina selezionata naturale ottenuta da grano non trattato.
E' proprio questo il segreto di “Pane pulito italiano”: l'assoluta genuinità degli ingredienti. O meglio dell'unico ingrediente, cioè la farina, che non deve subire nessun tipo di trattamento al di fuori di quello strettamente necessario per renderla lavorabile.
Sono banditi totalmente qualsiasi tipo di additivo o di sostanza chimica.
Quindi massimo impegno del mugnaio, e controllo di tutte le fasi, ma massimo controllo anche del fornaio, che deve ottenere l'impasto e cuocerlo secondo le direttive fornite da Arnaldo stesso.
Proprio la filiera garantita e un ferreo disciplinare di produzione, sono i punti chiave per ottenere l'autentico e ottimo “Pane pulito italiano”, che in fondo in fondo è un ritorno alla tradizione. Infatti Arnaldo ci tiene a chiarire che lui fondamentalmente non ha inventato nulla, ha solamente riportato la natura e la tradizione nel fare il pane.
Troppo spesso i fornai sono tentati ad utilizzare le cosiddette “polverine”, come le chiama Arnaldo, che altro non sono che miglioratori chimici il cui unico scopo è quello di sviluppare l'impasto per ottenere così più pane. L'uso di tali prodotti chimici, che sembra tollerato dalla legge, è particolarmente sgradito dal nostro stomaco, perché rende il prodotto finito poco digeribile per alcuni e addirittura intollerabile per altri.
Pane pulito italiano”, lo dice il nome stesso, non è niente di tutto questo. E' solamente buono e sano pane come lo faceva la nonna, quindi completamente digeribile e tollerabile per tutti, che dura anche parecchi giorni, mantenendosi tenero e gustoso nel tempo, e garantendo anche un'ottima resa per i fornai, come illustra Arnaldo stesso su una brochure a loro riservata. Se la farina è buona e naturale infatti, si ottiene un impasto ottimo e in gran quantità ad un costo molto basso. “Pane pulito italiano” potrà essere commercializzato attorno ai 3 euro al Kg, che è un prezzo assolutamente basso considerandone la qualità.
E perché “Pane pulito italiano”?, chiedo ad Arnaldo, e lui mi risponde: “Ma perché devo tenermi sempre attivo, devo lavorare continuamente, devo sperimentare sempre. Devo sempre migliorare quello che già esiste. Insomma devo sentirmi vivo”.
Bravo Arnaldo! Poi a denti stretti mi dice che voleva escogitare un'alternativa alla Ciabatta, oramai sputtanata per il semplice fatto che pochi hanno applicato quel famoso, ferreo ma necessario, disciplinare di preparazione.
La Ciabatta si trova ormai da tanti anni, anche in Repubblica Ceca e in Slovacchia, ma si chiama così solamente perché la forma richiama quella della calzatura, cioè bassa, tozza e larga. Ma il sapore è inaccettabile, per noi che conosciamo il vero gusto dell'autentica Ciabatta.
Si è la grandissima soddisfazione di Arnaldo. Prodotta in tutto il mondo, ha superato per popolarità persino la “baguette” francese e in Sud Africa, il forno industriale che la produce in esclusiva dietro licenza di Arnaldo, conta oltre 150 dipendenti e sforna tutti i giorni tonnellate di Ciabatte.
Un successo mondiale per Arnaldo, ma anche per Adria, visto che le ha dato i natali e ovunque si citi la Ciabatta, inevitabilmente si cita anche Adria. Adria, grazie ad Arnaldo e alla Ciabatta, è diventata la “Città del pane”.
E si … Adria, questo paesino sul delta del Po, che ha fatto innamorare tanti viandanti, che assurge al rango di città proprio grazie ad Arnaldo. E proprio ad Adria, Arnaldo intende realizzare il suo piccolo capolavoro: il Ciabatta Village. Ce lo racconta proprio alla conferenza stampa del 20 gennaio.
Nella grande area ormai dismessa dove sorgevano i molini adriesi, in via Cà Cima, rimasta ancora nella totale disponibilità di Arnaldo, egli vuole creare un polo commerciale e culturale, con negozi, un ristorante, una sala polivalente al servizio della cittadinanza e ovviamente una rivendita di buon pane.
Un progetto veramente ambizioso, visti i chiari di luna del momento, ma certamente originale e importante per ridare slancio a un paese per troppo tempo sofferente, anzi agonizzante, ma che riflette purtroppo la situazione di tanti altri centri, piccoli e grandi della nostra penisola.
Arnaldo ci crede e tutti noi ci crediamo, affascinati dalla sua impareggiabile “arte” oratoria. Se non altro perché quando ce lo racconta li brillano gli occhi, e si capisce subito che le parole partono dal cuore.
Arnaldo, sei proprio buono come il pane. Anzi, buono e pulito come “Pane pulito italiano”.

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