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lunedì 22 febbraio 2016

Cà Garzoni ad Adria strada fuorilegge e pericolosa.

Francesco Pantano, l'ex comandante dei Vigili Urbani di Adria, è diventato ormai collaboratore a tempo pieno del mio blog. In queste poche ma significative righe, ci da una sua probabile spiegazione sull'incidente mortale occorso a Giovanni Marcello, nel gennaio del 2016, in una strada pericolosissima e palesemente fuorilegge che è sita nel comune di Adria: via Cà Garzoni, stretta strada arginale tra un canale e un burrone.
Troppo velocemente si è catalogata la morte di Marcello come malore o colpo di sonno, ma se non fosse stato così? Se fosse stato urtato da un altro veicolo e a seguito dell'urto avesse perso il controllo? E lo stato, obbligato per legge, che cosa fa per rendere il più sicure possibili le nostre strade? Non può certo giustificare l'inadeguatezza dei suoi interventi con il solito “Non ci sono soldi”. E i soldi del bollo auto? E i soldi delle tasse? Oppure dobbiamo rassegnarci a pagare le tasse senza avere nulla in cambio? Leggiamo Francesco Pantano.

Il premier Matteo Renzi ha detto: "Chi sa di leggi violate non abbia paura e lo denunci". Cosa questa che vado facendo da trent'anni.
Il Ministro dei Lavori Pubblici Nesi nel 2000 e Zaia nel 2011: "Troppi morti per troppi incidenti, per troppi punti critici, per troppe strade inadeguate, per troppi segnali irregolari o mancanti".
Il 19 gennaio 2016, martedì, alle 18:30, in via Cà Garzoni, proprietà del Comune di Adria, muore Marcello Giovanni, 59 anni, su una Fiat Seicento uscita di strada con più ribaltamenti, clicca QUI: strada pericolosissima, un po' in trincea, un po' in rilevato.
Malore o colpo di sonno? Può essere. Ma le cause possono essere altre relativamente al tipo di strada di cui stiamo parlando:
1) manca la striscia assiale, che separi il doppio senso, facoltativa nel '59 (DPR 420 del 30/06/59), oggi obbligatoria.
2) mancano del tutto o quasi i delineatori di margine, che visualizzano l'andamento stradale, necessari vista la particolare planimetria.
3) poche le barriere di sicurezza ...
Si noti che strade e segnaletica sono cosa seria, trattata con sufficienza in ogni aspetto e a tutti i livelli. Così non si garantisce la sicurezza delle persone che deve essere la finalità primaria dello Stato e non si riducono altresì il numero e gli effetti di incidenti stradali.
E' dal'85 che scrivo di fatti analoghi purtroppo.

Francesco Pantano


Pubblico un estratto dalla direttiva a firma Ministro dei Lavori Pubblici Nerio Nesi del 24/10/2000 n.6688, (registrata a Corte dei Conti il 7/12/2000, registro n.3 LLPP foglio n.70) clicca QUI:

<< In linea di principio deve affermarsi la responsabilità dell'ente proprietario in caso di incidente e comunque è riconducibile alla proprietà se tale carenza segnaletica induce l'utente a comportamenti scorretti, che non avrebbe tenuto in presenza di idonea segnaletica. La carenza di segnali stradali comporta inevitabilmente responsabilità sia per la Pubblica Amministrazione sia per i funzionari preposti a specifico settore >>

Da leggere anche Cassazione Civile sez.III 06/04/82 n.2131:

<< Può esserci nesso di casualità tra condotta colposa omissiva o
commissiva dell'ente proprietario e danni subiti dagli utenti. Può esserci responsabilità di amministratori e dipendenti dell'ente sia di carattere penale, per lesioni, sia di natura civile; nel qual caso la responsabilità fa carico in via solidale ad ambedue i suddetti soggetti >>

A rileggerci prossimamente con altri post di Francesco Pantano.

1 commento:

  1. Oggi 25 Feb. 2016 sul Gazzettino c'è un articolo a firma Fraccon che riconduce tutte le problematiche all'illuminazione notturna. Purtroppo non è così e le problematiche sono + complicate riguardando la segnaletica orizzontale e verticale carente o completamente assente, responsabilità diretta dell'ente gestore la strada. Non è Gallimberti a dirlo, ma un addetto al settore, in pensione, ma pur sempre aggiornato fino all'ultima circolare.

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