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domenica 28 agosto 2016

La moda è dominata dal cattivo gusto.

La settimana della moda a Parigi è finita e io mi ritrovo con l'energia di un'ostrica abbandonata sulla spiaggia in piena estate. È una settimana durante la quale si rimane tagliati fuori dal resto del mondo, in cui ci si ritrova catapultati su un altro pianeta, un mondo in cui le notizie da prima pagina, al posto della crisi in Ucraina o in Venezuela, sono che Anna Wintour ha assistito a una sfilata seduta in seconda fila, oppure che Karl Lagerfeld ha scritto "Mademoiselle" su uno zerbino.
Piaccia o no, è così che stanno le cose e, personalmente, conservo sempre qualche argomento in dispensa per difendere la moda. Per esempio, che si tratta di un sistema che dà lavoro a moltissime persone, un fiore all'occhiello per l'Europa. E soprattutto, non manco mai di sottolineare che l'essere umano per vivere, ha bisogno anche di frivolezza e di bellezza. Ho sempre amato i vestiti e non mi sono mai sentita in colpa per questo. È la mia vita, la mia passione.
Quest'anno però - mi vergogno un po' a dirlo - ho trovato un'infinità di cose brutte. Proporzioni senza armonia, spalle da pagliaccio, accozzaglie di colori, stampe noiose, pantaloni senza forma, scarpe goffe e potrei continuare per ore. Io che ho sempre teorizzato quanto la moda sia importante per spingere più in là i limiti, per far evolvere la società ed evitare di girare in tondo. Io che da sempre sostengo che quello che oggi non ci piace, tra sei mesi sarà il nostro oggetto del desiderio. Ecco, questa volta sono rimasta senza voce. Siamo d'accordo sul fatto che in passerella, da qualche anno a questa parte, non è il buon gusto a farla da padrone, ma qui la situazione è grave : non ho voglia di nulla.
Che si tratti di una botta improvvisa di anzianità? Voilà, ecco il momento che un giorno o l'altro sarebbe dovuto arrivare, ho perso il filo. Non ho voglia di questi travestimenti che mi fanno la testa piccola, le gambe corte e i piedi grossi. Non ho voglia del rosso sulle palpebre e del nero sulle unghie. Sarò pure diventata una vecchietta borghese, ma dico di no!
Un paio di giorni fa ho ricevuto cinque grandi pacchi da una maison di pret-à-porter, desiderosa di omaggiarmi con un assaggio della sua collezione. Colta da improvvisa euforia, mi accingo a spacchettare i doni con l'entusiasmo di una bimba, e dai pacchetti spuntano gonne, maglie, pantaloni ... Orrore! Nemmeno se decidessi di ridipingere il soffitto di casa, mi verrebbe in mente di indossare vestiti del genere : grigi sordidi, disegni aberranti, materiale sgradevole al tatto. Che delusione! Ripongo tutto nei sacchetti, sconfortata.
Subito dopo, però, decido di sottoporre questo guardaroba al giudizio di una adolescente esperta di moda, la cui opinione mi sorprendo ogni volta : mia figlia Violetta. Non faccio fatica a riconoscere un po' del mio DNA nel momento in cui, scoprendo la montagna di scatole, si lascia scappare un "Wow!" Ma dopo un attimo, con piglio compunto, Violetta annuncia il verdetto : "Mamma, è mostruoso ..." Gloria, Gloria, alleluia ... L'età non c'entra, quindi! Anche lei trova questi capi aberranti. Mi sento sollevata.
Vittima, mio malgrado, del bisogno di essere sempre aggiornata su tutto, l'indomani vado in rete a caccia di immagini delle sfilate cui non ho assistito. Ciò che vedo mi affligge ancor di più. Solo, prima di chiudere il pc, decido di dare un'occhiata alla sfilata di Hedi Slimane per Yves Saint Laurent. Ed ecco, di colpo, spalline graziose, cappottini dal taglio elegante, abiti di charme. Vestiti che si possono indossare. Una moda rock ed elegante al contempo. Una collezione giovane, sì, ma che omaggia il grande maestro : tutto ciò di cui sono innamorata!
Ritrovo finalmente una delle poche consolazioni a cui aggrapparsi alle porte dell'inverno : la voglia di avere dei look nuovi e l'impressione che grazie a loro, sapremo cosa indossare per andare al lavoro e a una festa.
Fosse anche un'illusione, noi saremmo persone che avendo quegli abiti staremo meglio. Ed è questo che sta alla base della moda : desiderio, femminilità e un pizzico di civetteria.
Grazie Hedi. Sei giovane, hai talento e hai successo, ma soprattutto, sei riuscito a rassicurarmi e per ora non mi sento più triste e stanca. Dopo tutto, ai giorni nostri, le ostriche si possono mangiare anche d'estate.


Ines de la Fressange

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